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sabato 20 agosto 2016

Terza tappa: Giglio Tigrato ed i pirati


Riuniamoci come sempre nel cerchio magico e prima di riprendere la lettura della favola, tratta da "Raccontami una fiaba" di  Rosalba Fioravanti - Erika Ramazzotti -  Laura e Beatrice Petrocchi, ed. il Capitello , facciamo ai bambini alcune domande per ricordare i momenti salienti della prima tappa. 
  
Peter Pan viveva nell'Isolachenonc'è. Quest'isola apparteneva ad una feroce tribù d'Indiani, che ammiravano molto la bravura di Peter Pan.
La casa di Peter Pan era una buca segreta sotto un albero; con lui abitavano Trilli e i bambini smarriti.
In una bella giornata di sole Peter decise di andare a volare con Trilli.
I bambini smarriti, che non potevano partecipare a quel volo, pensarono di fare un gioco nellʼisola.
– Faremo guerra agli Indiani! – disse uno di loro – Li coglieremo di sorpresa!
Quatti quatti si inoltrarono nel fitto bosco.Ma gli indiani hanno le orecchie lunghe... sentiti i rumori spuntarono fuori all'improvviso, presero i bambini e li portarono dal capo tribù. Peter, all'oscuro di tutto, stava sulla Roccia del Teschio.
– Trilli, guarda laggiù! – disse indicando qualcosa sul mare.
Una nave era ormeggiata vicino alla spiaggia... era quella di Capitan Uncino!
Il terribile pirata era riuscito a fare prigioniera Giglio Tigrato, la figlia del capo tribù indiano e il nostromo Spugna l'aveva legata come un salamino.
– Su, Giglio Tigrato, non fare la timida, dimmi dove
abita Peter! – disse Capitan Uncino. – Eccomi qua, posso fare qualcosa? – disse Peter, che con un balzo aveva spinto in mare il pirata.
Peter prese poi in braccio Giglio Tigrato e volò via dalla nave.
– Non piangere più, piccola principessa, ora ti riporterò al villaggio – disse Peter alla ragazza, ma quando arrivò al villaggio vide i bambini smarriti legati a un albero.
– Ciao, Peter Pan, sei venuto a salvarci? – chiesero in coro. Al capo tribù si aprì il cuore, finalmente
qualcuno era venuto a riprenderli! Non ne poteva davvero più dei loro giochi, delle loro corse e soprattutto delle loro domande!
Ma la cosa più bella era che Peter portava con sé sua figlia, Giglio Tigrato, sana e salva. Peter decise allora di riportare Wendy, Gianni e Michele  casa grazie alla polvere di fata. Peter ed i bambini sperduti li salutavano con la mano... Wendy ed i suoi fratelli non avrebbero mai più dimenticato Peter Pan e l'Isola.



Dopo aver letto la storia, ripercorriamo il brano con domande guidate e poi coloriamo le schede:




venerdì 19 agosto 2016

Seconda tappa : In viaggio verso l'Isolachenonc'è


Eccoci alla seconda tappa del nostro percorso. Riuniamoci come sempre nel cerchio magico e prima di riprendere la lettura della favola, facciamo ai bambini alcune domande per ricordare i momenti salienti della prima tappa. 

<<«Allora, Peter, davvero sai  volare?» disse Wendy
Invece di  rispondere, Peter cominciò a svolazzare nella stanzetta, sfiorando più volte il soffitto.
«Straordinario!», urlarono insieme John e Michael.
«Come sei  bravo!», esclamò Wendy.
«Sì, è vero, sono bravo, eccome se sono bravo!», disse Peter, dimenticando di  nuovo cosa fosse l’umiltà.
Sembrava incredibilmente facile e i  tre fratelli  ci  provarono, prima spiccando il volo dal pavimento, poi  saltando dal letto, ma ogni  volta, invece di  salire verso l’ alto, cadevano a terra.
«Ma come fai?», chiese John, strofinandosi  le ginocchia. Era un ragazzino che andava subito al sodo.
«Dovete fare solo pensieri  dolci  e meravigliosi », spiegò loro Peter. «Saranno loro a sollevarvi  in aria». Ma si  accorse subito che non era così. Nessuno riusci va a sollevarsi  da terra neanche di  un centimetro.
Peter li  stava prendendo in giro, perché nessuno può volare senza la polvere di  fata. Fortunatamente, la sua mano ne era ancora intrisa. Ne soffiò un po’ su ognuno di  loro, ottenendo eccellenti  risultanti .
«Ora agitate le braccia come faccio  o», disse, «e lanciatevi ».
Erano sui  rispettivi  letti  e l’ eroico Michael fu il primo a lanciarsi . Per la verità, non era così convinto, ma lo fece, e in un atti mo si  ritrovò a volare per la stanza.
«Sto volando!», urlò, mentre era a mezz'aria. John si  lanciò scontrandosi  con Wendy vicino al bagno. «Che bello!». «È straordinario!». Peter spalancò la finestra e gridò "Venite!"... si lanciò nella notte seguito da John, Michael e Wendy. Seconda a destra e poi  dritto fino al mattino».
Peter aveva detto a Wendy che questa era la strada per arrivare all’Isolachenoncè, ma persino gli uccelli , anche avendo le mappe e consultandole negli  angoli  ventosi , non sarebbero riusciti  a rintracciarla con queste indicazioni . Vedete, Peter diceva tutto quello che gli  passava per la testa... Dopo molte lune la raggiunsero, e, ciò che più conta, ci  arrivarono andando sempre dritti  per tutto il tempo! «Eccola», disse Peter  «Dove, dove?» «Là, dove indicano quelle frecce».
E, infatti , un migliaio di  frecce dorate indicavano l’isola ai  bambini , e provenivano tutte dal loro amico sole, che voleva accertarsi  che trovassero la strada prima di  doverli  abbandonare per la notte.>>


 Dopo aver letto la storia, ripercorriamo il brano con domande guidate e poi facciamo un girotondo, recitando insieme questa filastrocca tratta dalla guida didattica "Raccontami una fiaba" di  Rosalba Fioravanti - Erika Ramazzotti -  Laura e Beatrice Petrocchi, ed. il Capitello e  muovendo le braccia in alto e in basso...


lunedì 1 agosto 2016

Prima tappa: Il nostro amico Peter Pan


Iniziamo il nostro percorso accoglienza con la lettura della favola di Peter Pan. Questa prima tappa introduce i personaggi che ci accompagneranno durante tutto il percorso. Il brano che segue è tratto, ovviamente semplificato ed adattato all'età dei bambini, da James Matthew Barrie “Peter Pan e Wendy”.  Riuniamoci nel cerchio magico, creiamo un'atmosfera rilassata e ...

<< Questa è la storia di Peter Pan un bambino che non voleva crescere e del suo incontro con i bambini della famiglia Darling, Wendy, Gianni e Michele, che vivevano con i loro genitori e il cane Nana in Via dei Ciliegi a Londra. Peter Pan era un bambino molto simile ad un elfo e amava volare sino alla finestra della camera dei bambini per ascoltare le storie che Wendy raccontava ai suoi fratelli ogni sera prima di andare a dormire…
Quella sera, però Peter si fermò fino a quando i bimbi non si addormentarono per cercare la sua ombra che la sera prima aveva perso…
Aprì la finestra «Campanellino?», chiamò a bassa voce, dopo essersi accertato che i bambini stessero dormendo, «Campanellino, dove sei?». La fata si era infilata in una brocca, cosa che le piacque moltissimo perché, prima di allora, non era mai stata in una brocca.
«Esci da lì e dimmi se hai scoperto dove hanno messo la mia ombra».
La fata gli rispose con un delizioso tintinnio, simile al suono prodotto da campane d’ oro. È così che si esprimono le fate. Campanellino gli disse che l’ombra era stata riposta in una grossa scatola. La grossa scatola era il cassettone. Peter balzò sui cassetti e trovò subito la sua ombra e per la gioia non si accorse di aver chiuso Campanellino nel cassettone. Cercò di incollarla addosso con del sapone trovato in bagno ma non ci riuscì. Si sedette a terra e cominciò a piangere. I suoi singhiozzi svegliarono Wendy. «Perché piangi, bambino?», chiese gentilmente.
Anche Peter fu molto gentile, perché aveva imparato le buone maniere alle feste delle fate. Si alzò e fece uno splendido inchino. «Come ti chiami?», chiese Peter. «Wendy Darling», «E tu?» «Peter Pan». –Dove vivi?- - Nell’Isola che non c’è, seconda stella a destra e poi dritto sino al mattino. Non voglio crescere mai e poi mai, voglio rimanere per sempre bambino. Volai quindi all’Isolachenonc’è  e da allora vivo lì con le fate e i bambini sperduti- 
- Non puoi attaccare la tua ombra con il sapone lo farò io, la cucirò- disse allora Wendy
All’improvviso si sentì un scampanellio… - E’ campanellino, la mia fatina…devo averla chiusa nel cassettone- disse Peter. Così liberata la fatina Peter fece per andarsene. – Peter non andare ti racconterò un’altra storia… - gridò Wendy
- Wendy, verrai con me! Voleremo verso l’Isolachenonc’è e lì potrai raccontare le tue storie ai bimbi sperduti. Ti divertirai, nell’isola ci sono fate, sirene e pirati…-
- Peter non posso!! E la mamma? e Gianni e Michele?- 
- I tuoi fratellini verranno con noi…-
Così Wendy svegliò Gianni e Michele ed erano tutti pronti per partire….. >>